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Argomento: diffamazione

Decisioni

Generale Vannacci un coglione? Allegoria lecita (Tr Ravenna, 611/24)

Dare del coglione ad un generale può essere lecito se si tratta di allegoria. 

Decisioni

"Pezzente", non è reato (Cass. 25026/24)
Non è ravvisabile, alla lettura delle proposizioni delle decisioni di merito, indicatore alcuno e soprattutto appagante della idoneità del mero vocabolo "pezzente", avulso da un quadro d'insieme minimamente esplicativo, ad…

Decisioni

Diffamazione negli atti processuali, non punibili anche senza verità e continenza (Cass.20502/24)

Ai fini della applicabilità della causa di non punibilità di cui all'art. 598 cp, le offese devono concernere l'oggetto della causa o del ricorso pendente dinanzi alla autorità giudiziaria o a quella amministrativa, e che le stesse abbiano rilevanza funzionale per le argomentazioni poste a sostegno della tesi prospettata o per l'accoglimento della domanda proposta.

Decisioni

Diffamazione per foto whatsapp offensiva (Cass. 17141/24)
Il reato di diffamazione si configura quando il messaggio può essere letto da più persone, anche se tra di esse vi è la persona offesa: nel caso in cui sia…

Decisioni

Diritto di critica: valutazione prescinde da veridicità (Cass. 14402/24)
Il tratto caratteristico del diritto di critica, quale diretta manifestazione della libertà di manifestazione del pensiero, consiste nel fatto che esso si manifesta attraverso giudizi e valutazioni:  espressione di un…

Decisioni

Azzeccagarbugli, è diffamazione (Cass. 3810/23)

E' reato e non critica politica diffamare un avvocato candidato alle elezioni chiamandolo "azzeccagarbugli".

Decisioni

Offese nella chat whatsapp non sono aggravate della pubblicità (Cass. 37618/23)

Una chat Whatsapp è, per le sue caratteristiche ontologiche, uno strumento di comunicazione che raggiunge esclusivamente i soggetti iscritti: offese non sono quindi aggravate dalla pubblicità. 

Decisioni

Associazione persona offesa di una diffamazione (Cass. 36931/23)

Associazione ha un proprio  diritto all'onore e alla reputazione, per querela del Presidente basta la parola. 

Decisioni

Provocazione putativa scrimina la diffamazione (Cass. 26309/23)

A differenza dell'attenuante della provocazione, che rileva solo obiettivamente, la causa di non punibilità della provocazione di cui all'art. 599 c.p. prevista per i reati di ingiuria e di diffamazione può essere riconosciuta anche a livello putativo.

Decisioni

"Madre inadeguata" non è reato, ma calunnia non scriminata negli scritti difensivi (Cass. 25035/23)

Nel giudizio di separazione sono utilizzabili espressioni anche diffamatorie che concernano in modo diretto ed immediato la controversia in tema di separazione, se proposte in maniera funzionale a sostegno della domanda con la quale era stata chiesta pronuncia di addebito della separazione e l'affidamento in via esclusiva del figlio minore, in ragione della ritenuta incapacità dell'altro genitore di prendersene cura in modo adeguato.

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