Chi è stato arrestato in Italia in un procedimento di estradizione o di mandato d'arresto europeo ha il diritto di essere difeso da un avvocato di sua scelta; se l'arrestato o i suoi parenti stretti non hanno un avvocato, la difesa sarà assunta da un avvocato nominato dal tribunale, che però purtroppo raramente ha esperienza di cooperazione penale internazionale o anche solo conoscenze linguistiche. Nei procedimenti di estradizione o di MAE non è ammessa l'autodifesa. Si noti che l'avvocato nominato dal tribunale deve essere pagato, a meno che non siano soddisfatte le condizioni per il patrocinio a spese dello Stato (reddito annuo deve essere inferiore a 11.400 circa).
Come nominare un avvocato difensore nei casi di estradizione?
Un avvocato difensore di propria scelta deve essere nominato con una dichiarazione formale dell'imputato durante l'arresto o l'udienza in tribunale o in carcere ("ufficio matricola") o con una procura scritta; anche i parenti stretti possono nominare un avvocato, ma il familiare che firma la procura deve dimostrare la parentela con l'imputato (certificato di matrimonio, ...).
Come scegliere un avvocato italiano per l'estradizione?
Secondo le norme italiane, non esistono elenchi formali o titoli verificati: anche gli elenchi dei consolati spesso raccolgono solo avvocati difensori che forse parlano una lingua straniera, ma senza alcuna valutazione di competenza.
Poiché una difesa sbagliata o anche solo carente dell'avvocato può compromettere irrimediabilmente i diritti dell'imputato, è fortemente consigliabile verificare la competenza dell'eventuale difensore: Le norme deontologiche italiane non consentono di elencare i nomi dei clienti, ma potrebbe essere un buon inizio
- verificare il curriculum profesisonale dell'avvocato,
- l'appartenenza ad associazioni internazionali di avvocati penalisti
le pubblicazioni nel campo specifico dell'estradizione o del mandato d'arresto europeo,
- le conferenze tenute come relatore principale o le lezioni tenute sull'estradizione o sul mandato d'arresto europeo,
- profilo LinkedIn,
- casi famosi giudicati con successo, o ...
- semplicemente con una ricerca su Google, verificando le competenze specifiche nella cooperazione penale internazionale.
Nominare un avvocato difensore che senza esperienza in casi di estradizione o di mandato d'arresto europeo può essere molto rischioso: un bel sito web, autopromozione o grandi annunci .. non sono sufficienti per vincere un caso di estradizione o di mandato d'arresto europeo!
Anche se le norme deontologiche italiane per gli avvocati dicono che un avvocato non dovrebbe accettare casi senza un'adeguata competenza, in Italia non esiste una specializzazione in cooperazione penale internazionale: è quindi consigliabile che il cliente effettui una verifica rigorosa, anche (ma non solo) affrontando la questione della competenza con l'avvocato durante il primo colloquio.
Si noti che l'imperizia e gli errori dell'avvocato non possono costituire motivo di annullamento di una decisione sfavorevole: la giurisprudenza afferma che è "onere dell'imputato scegliere un avvocato professionalmente valido e vigilare sull'esatta osservanza dell'incarico conferito" (tra le tante, Cassazione, sentenza 20665/2012). L'interpretazione non è condivisibile nei casi di cooperazione penale internazionale, ma i rimedi per una scadenza non rispettata o per un altro errore professionale sono davvero difficili da ottenere (ecco perché).
Il colloquio informativo: un buon inizio per la difesa da estradizione o mandato d'arresto europeo
Fondamentale per il rapporto fiduciario è il (primo) contatto personale con l'avvocato: durante il primo colloquio (che può essere a pagamento, come è bene chiarire) il cliente può valutare competenza e fiducia. Anche il primo colloquio è ovviamente coperto dal privilegio dell'avvocato-cliente, e quindi i fatti rilevanti devono essere resi noti.
L'avvocato fornirà alcune informazioni generali, sulla base dei fatti comunicati dal cliente. Devono essere discussi gli aspetti relativi alle spese legali e ai rischi associati ai procedimenti giudiziari.
Le spese legali non devono essere l'unico elemento di scelta dell'avvocato: al contrario, un preventivo molto inferiore a quello di altri avvocati può essere indice di scarsa serietà (assenza di servizi, mancanza di letteratura di aggiornamento, assenza di software ormai indispensabili per l'esercizio della professione, ...). Se non ci sono particolari motivi di urgenza, può essere una buona pratica contattare più avvocati.
Ai sensi della legge professionale, il difensore deve rendere noto al cliente il livello di complessità del caso, fornendo tutte le informazioni utili sugli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell'incarico; il difensore è inoltre tenuto a rendere noto per iscritto il preventivo di spesa. Inoltre, l'avvocato è tenuto a informare il cliente delle caratteristiche e dell'importanza del contenzioso, della strategia difensiva, specificando le iniziative e le possibili soluzioni (e i rischi).
Dal primo contatto e dal modo in cui viene condotto (ad esempio completezza delle informazioni, competenza, strategia, ma anche fattori di contorno: presenza o meno di una segretaria, cortesia, tempi di attesa, tempi dedicati, conoscenza della lingua...) il cliente può trarre importanti conclusioni.
Inutile dire che la promessa di vittoria o - peggio - la millanteria di conoscenze con giudici, avvocati avversari... sono indicatori di scarsissima professionalità (oltre che illegali).
Fate molta attenzione a firmare fogli in bianco o più mandati non indirizzati: la firma è comunque un atto molto importante. Se una o più firme in bianco sono inevitabili, l'avvocato dovrebbe rilasciare almeno una ricevuta scritta con lo scopo della firma.
"Doppia difesa" nei procedimenti di estradizione e MAE
È necessario nominare un avvocato dello Stato richiedente nel procedimento di estradizione o dello Stato emittente in caso di mandato d'arresto europeo (la cosiddetta "doppia difesa" o "doppia rappresentanza legale"). Per questo è importante l'adesione ad associazioni di cooperazione penale internazionale (come Fair trials International, Delf, European Criminal Bar Association, ...).
L'affidamento a più di un avvocato difensore italiano è raramente una buona idea, ma potrebbe essere opportuno in particolari circostanze, come in casi veramente complessi (e previa consultazione con il legale di riferimento).
Il rapporto cliente-avvocato nei casi di estradizione o di mandato d'arresto europeo (che possono durare mesi!) è difficile da standardizzare, quindi ecco alcune indicazioni generali:
- il cliente non deve consegnare i documenti originali senza ricevuta in cambio, ma solo fotocopie;
- i tribunali italiani di solito non accettano documenti in lingua straniera, quindi è necessario prevedere una traduzione;
- il cliente deve rispondere prontamente alle richieste dell'avvocato: il ritardo nel rispondere alle richieste dell'avvocato può compromettere seriamente l'esito del caso di estradizione o di MAE;
- il cliente deve comunicare le assenze prolungate e/o il cambiamento dei dati di contatto (e-mail, cellulare, indirizzo, ...);
- il cliente deve sempre richiedere copia del fascicolo e seguire l'andamento del caso attraverso colloqui regolari, preferibilmente anche attraverso la partecipazione alle sue udienze: se qualcosa non è chiaro, il cliente può semplicemente chiedere speigaiozni maggiori;
- è segno di massima cautela (e diffidenza) non ricevere una copia completa del fascicolo e dei relativi documenti, che possono comunque essere richiesti direttamente dall'imputato in tribunale;
- un caso di estradizione o di mandato d'arresto europeo ha due gradi di giudizio: la Corte d'appello come giudice di primo grado e la Corte di Cassazione come giudice d'appello. La Corte europea dei diritti dell'uomo non è una "terza istanza" e può essere interpellata solo in caso di violazione dei diritti fondamentali (entro 4 mesi dall'ultima decisione). La Corte di giustizia dell'Unione europea può essere coinvolta solo dal tribunale nazionale, non direttamente dalle parti.
Come si può sostituire un avvocato difensore?
I motivi per cui il cliente revoca il mandato al difensore sono molteplici: alcuni sono legittimi, altri meno, ma il cliente... ha (quasi) sempre ragione!
Una volta presa la decisione, occorre informare il difensore, che comunicherà tempestivamente le scadenze o le udienze e consegnerà il fascicolo con tutti i documenti e le informazioni necessarie per il proseguimento della difesa.
Cambiare avvocato non può e non deve essere un modo per evitare di pagare quanto dovuto: ma in caso di contestazione sull'ammontare della parcella ancora dovuta si aprirà un subprocedimento che inizia con una richiesta di intervento all'Ordine degli Avvocati competente.
Se non c'è più fiducia nell'avvocato, prima si cambia e meglio è.
Nei procedimenti penali, se la revoca non è accompagnata da una nuova procura, la Corte nominerà un nuovo avvocato d'ufficio.