Argomento: maltrattamenti in famiglia

La breve durata della convivenza di 1 mese non impedisce il reato di maltrattamenti, che però sono non aggravati se il figlio ha solo 3 mesi.

Lo stato che non protegge vittime di reati violenti viola la Convenzione europea per i diritti dell'Uomo.  

Condotte violente sporadiche non costituiscono maltrattamento, che richiede persistente attività vessatoria che produce regime di vita persecutorio ed umiliante.

Fatti episodici lesivi di diritti fondamentali della persona non integrano il delitto di maltrattamenti in famiglia.

Vittima aggressiva viene registrata dall'imputato, maltrattamenti non sono esclusi.

Maltrattamenti in famiglia, anche di fatto, sono sempre reato. 

Parola della vittima basta per condanna dell'imputato.

Maltrattamenti nei confronti di minori: per la aggravante della violenza assistita, è necessario reiterazione nel tempo e che la percezione ripetuta da parte del minore del clima di oppressione di cui è vittima uno dei genitori sia foriera di esiti negativi nei processi di crescita morale e sociale della prole interessata oggettivamente verificabili.

Atti vessatori per maltrattamenti devono essere ripetuti con  soggezione della vittima.

Non è indispensabile perizia sulla credibilità della vittima di abusi.